UNA NUOVA EPICA
Si riparte.
Verrebbe da dire, finalmente.
Perché, non so voi, ma questa sosta per gli impegni della Nazionale non è stata propriamente esaltante. I risultati degli Azzurri di tutte le età c’entrano fino a un certo punto.
Il fatto è che si gioca troppo e tutti questi nuovi tornei, dalla Nations League al Mondiale per Club, non fanno altro che creare assuefazione e togliere sacralità agli eventi che contano davvero.
Noi, ultimi romantici, viviamo di attese, di proiezioni, di speranze, di illusioni, di sogni.
Ma anche di ricordi.
Centelliniamo il piacere che “il pallone” ci procura.
E poi siamo dei sempliciotti: ridiamo come ragazzini delle medie di fronte a un’abbreviazione imbarazzante come CAG-ATA, che non a caso è stata eliminata dai teleschermi.
Ma perché?
E poi, sempre in tema di profonde riflessioni filosofiche, perché quei numeri assurdi sulle maglie? Numeri che vanno bene per le automobili del campionato Nascar, ma assolutamente fuori luogo (almeno per un anziano appassionato quale sono io), per una divisa di calcio.
E ancora, perché quelle terze e quarte maglie dai colori che quasi mai hanno a che fare con la storia e le tradizioni delle società, imposte da un marketing sempre più irrispettoso del buon gusto?
Per fortuna, da sabato sarà di nuovo Serie A, spalmata su tre giorni, ma pur sempre calcio giocato.
GHIGO, NIKOTRANI, VENTOCALDO e tutti gli altri, c’è un “dieci” da centrare per entrare nella leggenda di UnoIcsDue.
Ma soprattutto, c’è una nuova epica da creare.